08/02/15
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Farmaci online e senza controlli;giro d'affari più grande della droga
Si acquistano con facilità e spesso sono pericolosi





















Farmaci online e senza controlli
giro d'affari più grande della droga
Si acquistano con facilità e spesso sono pericolosi. Un traffico 150 volte più esteso di quello degli stupefacenti. I Nas denunciano la mancanza di leggi specifiche, ma al momento secondo il Censis la percentuale di medicinali contraffatti è dello 0,1% contro l'1% europeo. L'ultima azione di polizia ha visto 81 paesi con l'Interpol sequestrare 2,4 milioni di dosi di sostanze illegali



Donna morta a Barletta, tre indagati e ora è caccia al farmaco killer
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NON SOLO il sorbitolo. Il caso della donna morta a Barletta 1 dopo aver assunto un farmaco acquistato online, non fa che confermare i dati allarmanti forniti dai Nas e dall'Aifa, l'Agenzia del farmaco: i medicinali acquistati via internet hanno conosciuto negli ultimi anni un vero boom: costi bassi, anonimato e scarsi controlli.

Molto spesso c'è il rischio di imbattersi in prodotti contraffatti. E oltre alle rivendite online c'è anche il "sottobanco" in palestra, nei negozi etnici e persino in ufficio. Così gli italiani acquistano medicinali contraffatti, soprattutto prodotti contro i problemi di impotenza o anabolizzanti per un corpo 'scolpito' o una perfetta performance sportiva.

Prodotti non adeguatamente realizzati e testati, spesso pericolosi. E che acquistare non è difficile, basta usare un motore di ricerca. Solo che ciò che arriva spesso non è il prodotto che si crede di comprare.

Ogni euro ne rende 2500. Un dato, che è condiviso a livello internazionale dalle forze dell'ordine, fa comprendere quanto il business sia appetibile dalla criminalità organizzata: il traffico di farmaci falsificati rende circa 150 volte volte più di quello della droga, oltre ad essere meno rischioso.

Si stima che un euro investito in un medicinale contraffatto ne fa guadagnare in media 2.500. Cifre ancora più importanti se messe a fianco ai profitti medi degli stupefacenti, che producono 'solo' 16 euro ogni euro investito. E quello della contraffazione è un fenomeno in crescita esponenziale, cresciuto di dieci volte negli ultimi cinque anni.

Che sia un fenomeno di massa lo dimostra un'indagine della fine del 2010 da parte della Commissione Igiene e Sanità del Senato: oltre un italiano su tre acquista medicinali su internet (e le pillole contro le disfunzioni sessuali sono solo la punta dell'iceberg), ma il 50% dei farmaci acquistati sul web è contraffatto.

D'altra parte l'85% dei siti non richiede prescrizione, anche quando è obbligatoria per legge, mentre per l'8% dei siti è sufficiente una ricetta inviata via fax. E generalmente i siti sono ben fatti e invitanti, dalla grafica attraente, senza errori di linguaggio e con l'esposizione di certificazioni sanitarie. Uno dei motivi per cui è facile anche per i navigatori più esperti non valutare bene cosa si ha di fronte. Non è raro poi nei luoghi di discussione sociale sul web, trovare contributi di utenti in apparenza normali che partecipano al tema, ma in realtà scritti appositamente per deviare il traffico su questi siti.

Mancano le leggi. Con il futuro recepimento della convenzione Medicrime del Consiglio d'Europa, che introduce norme di diritto penale nei casi di contraffazione farmaceutica e crimini correlati, sicuramente ci sarà un passo avanti. Ma oggi, denunciano i Nas, le leggi non sono specifiche e le sanzioni sono molto meno efficaci rispetto a quelle applicate nei confronti degli spacciatori. Ma come cresce il commercio dei farmaci falsi, aumenta e si affina anche l'attività di contrasto delle forze dell'ordine dell'ordine.

I numeri dei medicinali illegali sequestrati si contano con l'ordine delle centinaia di migliaia l'anno. La vera guerra ai prodotti-killer però si fa sulla rete, sia con tecniche di indagine e tracciabilità delle sostanze contraffatte, che con i sistemi utili a rintracciare i pagamenti effettuati online per gli acquisti. L'anno scorso, tra il 20 il 27 settembre, è stata realizzata la più grande 'retata mondiale' contro i medicinali falsi o illegali su Internet.

Ben 81 Paesi hanno partecipato, con i loro agenti ad una operazione Interpol, sequestrando 2,4 milioni di dosi di sostanze falsificate vendute sul web, per un valore di 4,6 milioni di euro. Solo nel nostro Paese l'operazione ha portato al sequestro di 50.000 dosi di medicinali in sette giorni. Enorme il numero dei siti internet chiusi: 13.485, e tutti dedicati o legati alla vendita di medicine fuorilegge.

Meglio dell'Europa. Ma l'Italia, numeri alla mano, se la cava meglio del resto del mondo: nel nostro Paese secondo il Censis, la percentuale di farmaci contraffatti sul mercato è stimabile a meno dello 0,1%, contro l'1% europeo e il 10% a livello mondiale. Un dato confortante visto che la contraffazione farmaceutica, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità intende per contraffatto "un farmaco la cui etichettatura è stata deliberatamente preparata con informazioni ingannevoli in relazione al contenuto". E il fenomeno alla fonte presenta oggi un trend in forte crescita, non più circoscritta ai soli Paesi in via di sviluppo.

La vicenda di Barletta evidenzia il fatto che Italia e Ue dovranno vedersela con trafficanti sempre più aggressivi. Dopo l'invasione delle aree arretrate del mondo (in Africa almeno la metà dei farmaci, che non riguardano sesso e sport, e' un falso proveniente dai mercati asiatici), l'e-commerce killer cerca di 'piazzare' i suoi veleni anche nei Paesi cosiddetti 'ricchi'.

tratto da Repubblica.it




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